I vitigni minori del Nord Italia: una bussola per scoprirli
I vitigni minori del nord offrono uno spunto per un viaggio all’insegna della tipicità: piccoli gioielli che, attraverso le caratteristiche espresse nei vini a cui danno vita, parlano di un territorio, di tradizioni e di persone.
Allora, sei pronto? Si parte!
Vitigni minori in Lombardia
La regione baluardo di Barbera e Nebbiolo vanta alcuni vitigni minori molto rappresentativi:
- Groppello: coltivato sulla sponda ovest del Lago di Garda, è un vitigno a bacca nera che regali vini secchi, di media struttura e, spesso, dalla notevole alcolicità
- Rossola: sicuramente dovuto al colore rosso molto intenso, il buon livello acidità danno ai vini un ottimo potenziale di invecchiamento
- Fortana: vitigno a bacca nera, che dà vita a vini rossi fruttati con una bella acidità e con livelli contenuti di alcool
Vitigni minori in Piemonte
In una delle regioni più ricche di varietà vitivinicole, esistono molti vitigni minori degni di nota. Ecco gli esempi più rappresentativi:
- Vespolina: la Vespolina, dopo la Fillossera, è stata largamente sostituita dal Barbera. Raramente questo vitigno a bacca nera è usato in purezza, ma, quando avviene, regala vini con una buona alcolicità, tannini pronunciati ed una apprezzabile freschezza.
- Erbaluce: tradizionalmente legato a Caluso, è un vitigno minore a bacca bianca coltivato nel Canavese, che regala vini secchi e anche ottimi passiti.
Vitigni minori in Veneto
Ecco i veri vitigni minori del Veneto, almeno i più importanti
- Raboso: quello Veronese è meno comune del suo parente Raboso del Piave. Entrambi sono vitigni a bacca nera da cui si ottengono vini che devono maturare un poco per poter smorzare il tannino aggressivo e la spiccata acidità
- Manzoni Bianco: un vitigno raro che difende il suo protagonismo nella provincia di Treviso, dove regala splendidi bianchi secchi, freschi e molto fruttati.
Vitigni minori in Friuli
Ecco i principali:
- Schioppettino: quasi completamente scomparso dopo la Fillossera, questo vitigno minore a bacca nera è stato riscoperto e oggi è il vanto del comune di Prepotto, al confine con la Slovenia. I vini che si ricavano hanno un colore intenso, sono secchi, dal tannino fine e dalla fresca acidità.
- Verduzzo: molto valorizzato nella provincia di Udine e lungo il Piave, questo vitigno può dare vini bianchi secchi, dotati di una bella spalla acida, ma anche vini passiti di un’indimenticabile dolcezza.
Vitigni minori in Emilia
Non solo Lambrusco, in Emilia Romagna, ma una grande biodiversità rappresentata dai vitigni minori:
- Famoso: un vitigno a bacca bianca dotato di aromi esotici e molto intensi, simili a quelli del moscato che da luce a vini di grande struttura
- Ortugo: scomparso gradualmente per essere sostituito con la Malvasia di Candia, questo vitigno a bacca bianca è stato salvato dall’estinzione negli anni 60 e, oggi, continua a regalare vini di medio corpo e dalla bella freschezza, anche in versione frizzante.
Vitigni minori in Liguria
Tra mare e montagna, ecco i principali vitigni minori liguri:
- Pigato: geneticamente collegato al Vermentino, è un vitigno a bacca bianca che, in Liguria, si esprime in modo unico in vini abbastanza leggeri ma dalla grande mineralità e sapidità
- Rossese: un vitigno a bacca nera, raro ma molto conosciuto in Liguria, dove si distingue in Rossese di Campochiesa, Rossese di Dolceacqua e Rossese Bianco, a seconda della micro zona e delle caratteristiche specifiche. I vini che si ottengono sono mediamente alcolici, secchi e molto profumati.
Vitigni minori in Trentino
Il Trentino è una delle regioni che vanta più vitigni autoctoni e non mancano quelli minori, ecco i principali:
- Lagrein: un vitigno coltivato sia in Trentino sia in Alto Adige, in grado di dare vini fruttati, dal colore intenso e dalla propensione all’invecchiamento
- Nosiola: minore, ma comunque protagonista, questo vitigno a bacca bianca è alla base del raro Vin Santo Trentino. I vini secchi che si producono con il Nosiola hanno un bell’aroma di mandorla ed una notevole acidità
Vitigni minori in Valle d’Aosta
In condizioni che sono spesso di viticoltura eroica, i vignaioli della Valle D’Aosta possono contare su un patrimonio notevole di vitigni minori.
Ecco i principali:
- Petit rouge: coltivato principalmente tra Saint Vincent e Arvier, questo vitigno antico è alla base di vini di medio corpo, dall’alcolicità contenuta ma da una notevole ricchezza di profumi.
- Petite Arvine: un vitigno a bacca bianca che ha trovato il suo habitat perfetto sui dorsi delle montagne valdostane, dove cresce per dar vita a vini poveri di alcool, freschi e dai profumi indimenticabili.
Se vuoi proseguire il viaggio nella biodiversità, dirigiti verso la sezione dedicata ai vini da vitigni minori.