Tenuta Villa Pinciana: un sogno che diventa realtà

Entrare a Capalbio è un po’ come entrare in una fiaba. Un luogo d’altri tempi, con la torre, le mura medievali con il camminamento tutto intorno al paese, con la sua arte moderna, con le manifestazioni letterarie, il festival del cortometraggio e il fascino di essere in Maremma.

E’ qui che incontriamo Ilaria Tosato Pietro, che ci porta dentro i suoi vigneti, che si estendono per tutto il pendio collinare che sta di fronte l’antico borgo di Capalbio fino al confine meridionale della Toscana, orientati verso il mare e protetti dalle colline circostanti.

Ilaria Tosato Villa Pinciana
Ilaria Tosato Pietro, nei vigneti della sua Azienda Agricola Villa Pinciana

CRESCIUTA A ROMA CON IL SOGNO DI CAPALBIO

Ilaria è cresciuta a Roma dove ha studiato, ma le sue radici sono sempre state in questa zona dove abitano i suoi genitori, a Pescia Fiorentina, e dove veniva sempre in vacanza. Ci racconta di come tutti i ricordi della sua infanzia siano qui e di come fin da piccola abbia avuto il desiderio di aprire un’azienda agricola.

Quando insieme a suo marito ha acquistato un terreno dove c’è la vigna e un uliveto è iniziata la realizzazione del suo sogno. Ilaria si è messa in gioco con la sua passione dirigendo in prima persona la cantina, soprattutto per la gestione della parte commerciale e di marketing e avvalendosi dell’aiuto di un agronomo, un enologo e un cantiniere.

A Ilaria piace interloquire con i ristoratori e i consumatore dei suoi vini: un modo molto efficace per ascoltare e poter far crescere l’azienda. Da quando ha iniziato ha imparato che bisogna avere tanta pazienza perché è un’attività che richiede tempo in un mercato molto competitivo, soprattutto in una regione dalla grande tradizione vitivinicola come la Toscana.

PICCOLI PASSI PER ARRIVARE A GRANDI VINI

Ilaria ci racconta che fin dall’inizio insieme a suo marito Massimo e con Paolo, il suo enologo, si sono rivolti a un mercato internazionale, non solo coltivando uve autoctone o Sangiovese, ma focalizzandosi su alcuni blend.

Essendo una cantina giovane hanno deciso di non focalizzarsi solo un un unico vino, per esempio un Sangiovese in purezza, a causa della concorrenza di altri produttori più specializzati e conosciuti.

i vigneti della tenuta villa pinciana
La vista dai vigneti di Villa Pinciana

Il primo vitigno allevato risale al 2003: hanno cominciato con soli due ettari, producendo 5.000 bottiglie totali. In quel momento facevano solo il Terraria, un blend di Sangiovese e Cabernet Sauvignon. In questa fase sperimentale imbottigliavano soltanto una piccola quantità di vino perché volevano vedere come veniva prima di imbarcarsi nel completamento della cantina e di esporsi agli investimenti su nuovi terreni. Il vino prometteva e quindi hanno iniziato a comprare i terreni limitrofi anche su suggerimento di Paolo, data l’esposizione al sole, ideale per le tipologie di vitigni che hanno deciso di coltivare.

UN NUOVO SAPORE DELLA TOSCANA

I vigneti della proprietà di Villa Pinciana sono composti a spicchi: a ciascun vitigno è riservato uno ‘spazio’ della collina. L’insieme degli spicchi costituisce il loro logo. La scelta è stata quella di creare un’etichetta che richiamasse la conformazione dei territori cui coltivano le uve.

le etichette dei vini villa pinciana
Le etichette dei vini richiamano la conformazione delle vigne di Villa Pinciana

Il loro lavoro è attento e minuzioso per tutto l’anno per arrivare ad agosto, il mese nel quale si dà il via alla vendemmia: prima i bianchi poi, per tutto settembre, ci si dedica ai rossi. Naturalmente tutto viene fatto a mano, partendo da un’attenta raccolta sul campo per poi passare a una minuziosa selezione delle uve chicco per chicco.

La cantina di Villa Pinciana mantiene una temperatura naturale perché è stata scavata sotto terra, quindi l’umidità e la freschezza giocano un ruolo essenziale nella produzione e nella successiva conservazione dei vini. La fermentazione delle uve avviene in differenti cisterne d’acciaio in modo da poter monitorare le diverse evoluzioni, dopodiché i vini vengono assemblati. Anche quelli che passano nelle barrique, come il Cabernet Sauvignon, il Sangiovese e il Petit Verdot, vengono tenuti separati sino al momento dell’assemblaggio finale.

A dimostrazione del fatto che l’azienda tenga particolarmente alla qualità, nel 2009 non ha prodotto il Terraria, il vino di punta, perché data l’annata climaticamente molto difficile, non era all’altezza delle aspettative di qualità.
Ilaria ci racconta che per per promuovere i vini e il territorio ha costituito un’associazione che si chiama ‘Capalbio è Vino, formata da sette molto piccole che si sono messe insieme per fare promozione e fare conoscere un po’ più il questo meraviglioso terroir.

“Il nostro sogno? la creazione di un’azienda agricola destinata alla produzione di un vino di qualita’ nei luoghi dell’ affetto e della memoria”

I. Tosato

GUARDA IL VIDEO DI ILARIA

Ci lasciamo con una domanda sul futuro e Ilaria ci svela il sogno per la sua azienda: produrre vino eccellente, portandolo anche all’estero ma nato nei luoghi degli affetti e della memoria. La memoria di una bambina diventata signora, che porta da sempre con sé gli affetti di un tempo mai dimenticati; una donna che ha desiderato fortemente, anche dopo aver girato il mondo, tornare nei luoghi a lei cari per realizzare il suo sogno.

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