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Il vino bianco strutturato si distingue dall’idea classica di bianco. Si caratterizza infatti per il gusto rotondo, l’alcolicità pari o superiore ai 13° e gli aromi evoluti. Alcuni vitigni si prestano particolarmente bene a dare vita a questo stile, per esempio lo Chardonnay. È infatti un’uva che si esprime in stili così diversi tra loro da indurre in confusione. Magari ti è capitato di assaggiarne diversi e non riuscire a capire se è il vitigno che fa per te o meno. Più che sul vitigno, è importante soffermarsi su tecniche e lavorazioni spesso associate ai rossi, come la macerazione sulle bucce o l’affinamento in legno, che incidono sul carattere del vino in modo decisivo. Ovviamente per far sì che questo avvenga è necessario partire da un vino con determinate caratteristiche, come l’elevata acidità , e che possa beneficiare di questo tipo di processi per esprimersi al meglio. I vini bianchi strutturati sono predisposti all’invecchiamento, e possono sviluppare aromi di frutta secca, miele e confettura. E’ incredibile assistere alla loro evoluzione e scoprire come possano trasformarsi completamente e migliorare con il tempo.
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