Vitigni minori del Centro Italia: piccole scoperte per un grande viaggio
Allontanandosi dal “Continente” e immergendosi nella parte della Penisola dove il mare è confine, la scoperta dei vitigni minori si fa sempre più interessante. Nelle regioni del Centro Italia, ogni vitigno, anche il meno coltivato, ha una storia da raccontare.
In questa guida possiamo scoprire solo i principali vitigni minori, perché, altrimenti, il viaggio sarebbe con un biglietto di sola andata!
Vitigni minori delle Marche
Lo scenario vitivinicolo marchigiano, in questi ultimi anni, è protagonista di una vera inversione di tendenza
che preme l’acceleratore sulla riscoperta dei vitigni minori. Tra i vitigni delle Marche, quelli minori assumono, dunque, un’importanza crescente.
Passerina
Direttamente dalla Costa Adriatica, un vitigno in grado di regalare vini bianchi dalla grande freschezza e dalla struttura apprezzabile.
Lacrima di Morro d’Alba
Il nome di questo vitigno si ispira al succo che tende ad uscire dall’acino scuro a piena maturazione. I vini che regala possono essere secchi o dolci (in versione passito), mentre i tannini sono sempre delicati e la freschezza è apprezzabile.
Vitigni minori dell’Abruzzo
In un contesto in cui la biodiversità di certo non manca, i vitigni abruzzesi minori sono degni di nota. Ecco i principali, anche se la scelta è davvero ardua!
Montonico
Un vitigno a bacca bianca da cui si producono splendidi vini secchi e fermi dalla freschezza notevole. I dintorni di Chieti, Sulmona e Teramo sono la sua culla.
Cococciola
Il comune in cui si concentra la maggior quantità di queste uve a bacca bianca è Vacri, in provincia di Chieti. Quando viene vinificata in purezza, l’uva Cococciola regala vini fruttati, dalle note erbacee, e dotati di una notevole acidità che li predispone all’invecchiamento in botte.
Vitigni minori dell’Umbria
In una terra in cui tutto parla la lingua dell’arte, i vitigni minori sono, per i vignaioli, come i colori della tavolozza per il pittore. Tra i vitigni dell’Umbria, quelli minori riescono a creare opere a rischio sindrome di Stendhal!
Trebbiano Spoletino
Il nome, che per intero è Trebbiano Spoletino, non lascia dubbi sulla zona di provenienza. Quest’uva a bacca bianca, che non ha nulla a che vedere con altri Trebbiani diffusi al centro Italia, regala vini eleganti, secchi, fermi e dal moderato grado alcolico.
Sagrantino
Coltivata specialmente nel comune di Montefalco, tra Perugia e Spoleto, quest’uva a bacca nera è celebre soprattutto per il tannino che lascia come un’impronta indelebile nei suoi vini, specialmente in quelli in versione secca.
Vitigni minori della Toscana
In Toscana gli esperimenti riusciti, in fatto di vini, non mancano di certo, ma, a volte, l’innovazione più forte è quella della riscoperta. Ecco perché i vitigni toscani minori sono oggi grandi protagonisti.
Foglia Tonda
Un vitigno a bacca nera che ha sfiorato l’estinzione ma che, ancora oggi, viene usato in purezza per realizzare vini fruttati, dal grande equilibrio e dal tannino vivace, dotati di una bella spalla alcolica.
Pugnitello
Recentemente riscoperto, questo vitigno è, oggi, coltivato soprattutto in provincia di Siena e dà vini rossi dal colore intenso, dai profumi fruttati, dai tannini vellutati e dalla bella acidità.
Vitigni minori del Lazio
Nella culla storica del vino, più si studia e più si trova, a livello di storia etnografica. I vitigni del Lazio sono numerosi, anche se questa regione è sempre stata più legata alla quantità che alla qualità. Le eccezioni, però, ci sono e sono molte: i vini prodotti dai vitigni minori, infatti, sono dei prodotti di nicchia tutti da scoprire e da apprezzare. Ecco i principali.
Violone
Violone è il nome che il Montepulciano assume nell’area Teverina. I vini ottenuti con queste uve a bacca nera vantano grande struttura e tannini decisi, oltre ad una notevole alclolicità.
L’acidità è contenuta, ma, parlando di un vino rosso è comunque sufficiente a garantire equilibrio.
Aleatico
Un vitigno in grado di dare vini dal colore granato intenso, morbidi, vellutati e dalla grande dolcezza, senza nulla togliere al corpo, che resta notevole.
I vitigni minori del Centro Italia sono moltissimi, ma in questa guida abbiamo potuto portarvi alla scoperta solo dei principali, per tutto il resto, c’è la degustazione continua o l’enoturismo!